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Ma Nicolò Giuseppe Bellia, 65 anni, nato a Menfi (Agrigento), residente a Ladispoli, costruttore in pensione, dice di aver trovato la formula: un procedimanto di calcolo che risolve le equazioni di grado "n". La matematica ufficiale finora lo ignora, non prende atto della sua scoperta. Ma a Bellia poco importa: «Per me parlano i fatti: datemi una qualsiasi equazione, applicate le mie formule, e troverete le soluzioni reali, provare per credere. Di fronte alle soluzioni, verificabili, cos'altro c'è da aggiungere?». Deciso a non chiedere riconoscimenti ufficiali, il matematico autodidatta e senza laurea, che ha lavorato per trent'anni ed è riuscito dove si erano arresi i grandi nomi, adesso regala a tutti le sue "formule Bellia". Le potrete, infatti, trovare su Internet alla pagina http://www.bellia.com . Sono a disposizione di tutti: studenti, professori, curiosi. «Nel giro di pochi giorni ho avuto migliaia di contatti e di richieste, ho consegnato circa novecento programmi. Basta entrare nella pagina, digitare il proprio nome e cognome, e si riceverà per posta elettronica il programma di soluzione. Non mi interessa vendere le mie formule, i miei teoremi, li offro a quanti li chiedono per uso personale o per scopi didattici, a me basta la soddisfazione di sapere che il mio prodotto serve, che viene usato. La matematica ufficiale? Sa dove trovarmi, ma finora mi sento intorno un'aria di sufficienza: ho inviato le formule alla rivista Calculus di Pisa e non ho avuto risposta». Equazioni di grado "n", bestia nera da secoli. Al centro di contese matematiche, sfide, furti di idee, liti e ripicche. Siamo nel 1535, e in quel momento gli studi sono fermi alla soluzione delle equazioni di primo e secondo grado. E' il "grande balbuziente" bresciano Niccolò Fontana, soprannominato Tartaglia, che, in occasione di una sfida matematica con Giovanni Maria Fiore, dimostra di essere arrivato alla soluzione dell'equazione di terzo grado. Ma Tartaglia commette un errore: si lascia sfuggire una parte della regola parlandone in confidenza e sotto il vincolo del segreto con Gerolamo Cardano, altro scienziato del tempo, pavese.